“Mi sono assunto la responsabilità di costruire una lista perché, se stavamo dietro a chi ha lavorato per disgregare il movimento, non l’avremmo presentata. Capisco che, nella forma, il post di Grillo è giusto, ma nella sostanza sono loro che ci hanno sferrato un attacco mediatico il giorno dopo l’esclusione”. Sul suo blog ieri, in un post scriptum, il leader aveva annotato “l’arbitrarietà della lista” e “il tradimento dello spirito del movimento” da parte del candidato sindaco foggiano.
Vincenzo Rizzi non ci sta, e ha indetto una conferenza stampa nel primissimo pomeriggio per tamponare l’emergenza creata dalle dichiarazioni dei dissidenti, rilanciare la sua leadership e la campagna in corso.Che prosegue nonostante gli ostacoli. Ammettono, nel comitato di via Arpi, che la lista presentata è difforme rispetto a quella uscita dalla comunarie on-line, ma è stata “realpolitik”. Il detentori del logo continua a essere Rizzi anche se Foggia non compare nell’elenco delle liste certificate sul blog di Grillo. Pare che dalla Capitanata altri due o tre Comuni si trovino nella stessa situazione, ma se ne parlerà dopo la campagna elettorale .
Stamattina è stato a Bari per la questione dello scalo aeroportuale foggiano. C’erano tutti i candidati sindaci tranne Leo Di Gioia: “Forse un assessore della giunta Vendola non poteva venire con noi a protestare per sentire, in fondo, quattro chiacchiere?”.
Il loro cavallo di battaglia è segnare la discontinuità con la precedente amministrazione, dato che si sentono gli unici veramente “nuovi” della numerosa compagine in corsa verso Palazzo di città.
Nonostante le feroci polemiche -e il clima nel comitato è di rabbia nei confronti dei ribelli del gruppo, ma anche di forte solidarietà reciproca per continuare un impegno che dura da anni- Rizzi ha trovato modo di rivolgere critiche alle modalità di scelta degli scrutatori: “Saranno forniti dai consiglieri comunali, ci hanno detto in Comune. Ma come, a Foggia non esistono elenchi di disoccupati, perché devono passare dai politici queste decisioni?”. Si tratta di frammenti di attenzione rivolti alla vita amministrativa e alle elezioni, poi si ritorna a focalizzare il punto: “Questa lista è frutto di anni di lavoro, molti di noi ci hanno rimesso tempo, soldi e fatica, perché non presentarla?”.
La ruggine fra Rizzi e gli esclusi dalle liste risale a dopo l’esito delle comunarie on-line, vinte dall’attuale candidato con il 43%. Era anche stata valutata l’ipotesi di procedere con liste concordate fra le varie correnti del gruppo senza passare per la rete. Ma la fedeltà ai principi- anche se Grillo lascia libertà ai territori- ha vinto su tutto, almeno all’istante. Nino D’Andrea spiega: “Abbiamo fatto votare gli iscritti del 2013 per evitare che quelli del 2014 potessero decidere le sorti”. Insomma hanno dato spazio alla voce foggiana degli attivisti di lungo corso, una scelta che ha però compromesso degli equilibri che, probabilmente, poteva essere mantenuti.
Circa il fatto di aver avvisato o meno, e per tempo, gli esclusi, D’Andrea ribatte con durezza a chi ha comunicato alla stampa: “Ci ha chiamato un call-center”. Il dirigente dello staff foggiano dissente: “E’ roba da querela, noi fino alla dieci della sera prima li abbiamo contattati per sapere la loro disposizione dopo che Vincenzo, (Rizzi, ndr) aveva tenuto un incontro in cui chiarire le varie posizioni e la linea politica”. La risposta è stata generica: “Siamo fedeli al movimento e al suo spirito”, cioè non a Rizzi. Il rischio era quello di una rinuncia all’ultimo minuto di qualcuno con il rischio di far saltare tutto.
Il candidato è convinto di aver agito secondo coscienza e non si capacita di come una “sparuto gruppo” possa mettere a repentaglio anni di attività. “Buttare giù tutto a chi giova, devo pensare a un complotto a favore di qualcuno?” .
Pasquale Sticchi parla di “voci” messe in giro in questi giorni e di “macchina del fango”: “Dicono che ci sia un esercito contro di noi ma non è così. E’ stata messa in atto una strategia sporca: prima hanno attaccato Rizzi personalmente, poi l’hanno costretto a scegliere altri mettendolo in difficoltà, sapendo che sarebbe andato avanti con la lista in ogni caso”. Gabriele Longo, l’attivista più infuriato in assoluto, esorta: “Andate a guardare le bacheche facebook dei dissidenti, sembrano quelle di un attivista cinque stelle secondo voi?”. Lui ritiene sia la bacheca di chi ha tentato di scalare il movimento e non ci è riuscito.
Il vincitore delle comunarie on-line è convinto che il percorso darà loro ragione si ripropone una “battaglia interna” per rivalutare certe posizioni contro chi “porta discredito. Se sarà necessario mi sottoporrò al giudizio della rete”.
Domani arriva Grillo a Bari ma non ci saranno perché impegnati qui nella campagna elettorale: “Noi siamo dei progressisti, ma per fare parte di questo movimento, per cui lo staff di Grillo ci aveva chiesto di trovare un’intesa, serve una cambio di mentalità”. Alcuni sono rimasti fedeli alla linea, ma non sono in lista. Dopo la campagna elettorale- per cui, raccontano, sono i cittadini ad andare da loro a cercarli contro la tendenza dei pellegrinaggi nei quartieri da parte dei concorrenti- se ne discuterà.
