Le ultime dichiarazioni a mezzo stampa dei portavoce pentastellati sull’eterna questione della presidenza del Parco del Gargano hanno molto infastidito alcuni attivisti del M5S, che nella sede della ex Singer avevano già delineato il percorso per fornire ai parlamentari una indicazione dal basso sull’identikit del nuovo presidente da affidare al tavolo del Ministro all’Ambiente Sergio Costa.
“Va sottolineato come le dichiarazioni dei portavoce sono state rilasciate a titolo del tutto personale non essendovi stato alcun confronto con la Base sull’argomento. Pertanto si pregano i signori giornalisti di chiedere ai portavoce che rilasciano tali interviste o diffondono tali comunicati di dichiarare se portano la Voce personale o quella della base degli attivisti, dal momento che fino a prova contraria i portavoce sono stati mandati nelle istituzioni dalla Base unicamente per rispondere alle esigenze del Territorio di cui gli attivisti sono giudici e protagonisti indiscussi in rispetto della Democrazia Diretta”, osserva l’attivista Roberto Carchia alla nostra testata web.
“I portavoce non si sono consultati con la base né quelle loro parole sono espressione della base visto che secondo i principi del M5S la questione parco sarebbe dovuta essere oggetto di una discussione allargata della Base degli attivisti che sarebbe dovuta culminare in un sondaggio con inclusa votazione sulla piattaforma. È successa la stessa cosa a Gravina domenica scorsa quando gli attivisti pugliesi riuniti in assemblea hanno affidato esplicito mandato al senatore Saverio De Bonis e al senatore Ciampolillo di avviare una commissione di inchiesta al Senato sulla Xylella, il tutto nella totale assenza dei portavoce regionali. In via Arpi c’è la sede degli attivisti e al momento il direttivo del Comitato elettorale con Vincenzo D’Errico presidente rappresenta l’unica fonte ufficiale rappresentativa della base degli attivisti foggiani”, spiegano altri attivisti a l’Immediato.
