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Home » Gaffe in tv, abusivismo e il sostegno di un imprenditore interdetto per mafia. Il prefetto salvi Manfredonia da Rotice

Gaffe in tv, abusivismo e il sostegno di un imprenditore interdetto per mafia. Il prefetto salvi Manfredonia da Rotice

Di Francesco Pesante
8 Maggio 2023
in Inchieste
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ciao ciao: "" -

Gianni Rotice continua a collezionare figuracce in tv. L’ultima a “Fuori dal Coro” dove ha chiesto un’intervista per poi essere asfaltato dal conduttore Mario Giordano. Non contento, il sindaco di Manfredonia si è ripresentato in televisione, stavolta a livello provinciale, su Antenna Sud, ospite de “Il punto”, trasmissione condotta da Manila Gorio, comparsa nei mesi scorsi a Manfredonia insieme a membri dell’amministrazione di maggioranza. Condusse anche la serata di presentazione della lista elettorale “Strada Facendo”.

Su Antenna Sud, dunque, Rotice ha trovato un clima molto meno ostile, sostenuto dalla stessa conduttrice che ha criticato “Fuori dal Coro” per aver tagliato l’intervista del sindaco, e dal direttore de l’Attacco Piero Paciello, in collegamento da Foggia, storicamente vicino al primo cittadino ed imprenditore manfredoniano. Sul suo giornale ospita persino una rubrica curata da Libera Scirpoli, fidanzata di Rotice.

In alto, Gorio accanto alla consigliera di maggioranza Mary Fabrizio; alle spalle Rotice. Sotto, Gorio tra la compagna del parlamentare di Forza Italia, Gatta e Fabrizio; a destra, la conduttrice con Libera Scirpoli e l’assessora Trotta; sullo sfondo, il golfo di Manfredonia

L’unico a punzecchiare il sindaco sulla vicenda delle case abusive di Siponto, una delle quali abitata dall’assessora Lucia Trigiani (dimessasi dopo lo scandalo), è stato l’opinionista Pasquale Bacco. “Mi accusa ripetutamente di essere una disonesta quando le carte dicono esattamente il contrario”, ha scritto Trigiani sul suo profilo Facebook continuando a difendere l’indifendibile.

Come più volte ribadito su questa testata, le case abusive di Siponto sarebbero solo la ciliegina sulla torta di una gestione disastrosa da parte di Rotice. “Siamo già oltre i motivi del precedente scioglimento per mafia“, ha detto giorni fa l’ex sindaco Angelo Riccardi.

Ed infatti la lista è già molto lunga e presto potrebbe attirare le attenzioni del prefetto di Foggia, Maurizio Valiante che non può rimanere indifferente dinanzi a ciò che sta accadendo a Manfredonia. Proprio la Prefettura, poche settimane fa, ha spiccato un’interdittiva antimafia a carico della società “Tre Fiammelle” riconducibile all’imprenditore Michele D’Alba, da sempre vicino a Rotice oltre che sostenitore della campagna elettorale dell’attuale sindaco. I due sono comparsi insieme in più occasioni, compresa la serata della vittoria di Rotice alle Comunali del 2021 (foto in alto).

Salvemini e Rotice

Una vicinanza emersa anche nel caso dell’appalto della pubblica illuminazione. “Elettrogesuele Srl e CNS hanno formulato proposte complementari, cioè, proposte che si completano tra loro. Strano vero? – scrisse in una lettera l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Salvemini -. La stranezza assume poi i connotati dell’assurdo se si considera che ad entrambi i proponenti è riconducibile uno stesso soggetto che ha rivestito un ruolo importante nella campagna elettorale a supporto dell’attuale sindaco“. Salvemini, defenestrato da Rotice dopo queste parole, non citò mai D’Alba ma è chiaro il riferimento all’imprenditore delle “Tre Fiammelle”.

Può un Comune, già sciolto per mafia nel 2019, essere amministrato da un sindaco che è sostenuto da un imprenditore interdetto per mafia? Senza contare tutte le altre anomalie in corso: la compagna di Rotice sorella di un boss garganico, l’Ase, il consigliere comunale di maggioranza imputato nel processo antimafia “Omnia Nostra”, case, feste ed eventi abusivi, lo strano addio della segretaria comunale e molto altro ancora. Cos’altro deve accadere? (In foto, il prefetto Valiante; a destra, D’Alba e Rotice; sullo sfondo, una veduta di Manfredonia)

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Tags: Rotice
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